La tecnologia RFID è uno strumento utile per chi intende innovare in merito a tracciabilità e rintracciabilità dei propri prodotti o dei contenitori di movimentazione e per salvaguardare il proprio brand. La flessibilità di questa tecnologia è spiccata e bene si adatta a molteplici applicazioni e supply chains.
In questo articolo daremo un’idea di quello che la tecnologia a radio frequenze può fare all’interno della filiera agroalimentare.
Per iniziare diciamo che esistono due macrotipi di filiere nell’agroalimentare:
- filiera a circuito corto
- filiera a circuito lungo
A circuito corto si intendono quelle filiere in cui il produttore vende direttamente al cliente finale, senza intermediari. Importante in questo tipo di circuito è il legame che si crea tra territorio, cliente e prodotto. Un legame da valorizzare e tutelare.
A circuito lungo invece si intendono quelle filiere che presentano intermediari tra il produttore e il cliente finale. Queste supply chains difficilmente riescono a creare quel tipo di legame che nei circuiti corti sono un fattore fondamentale. Una grande azienda che distribuisce i prodotti alla GDO solitamente incorpora nel proprio brand i prodotti di tanti produttori senza che il cliente finale sappia chi ha prodotto cosa.
In entrambi questi circuiti l’implementazione della tecnologia RFID è importante e utile.
Già sappiamo che alcuni grandi marchi della GDO utilizzano la suddetta tecnologia per gestire l’approvvigionamento di frutta e verdura al fine di tracciare al meglio la freschezza dei prodotti offerti, quindi chi vende a loro i propri prodotti deve munire di tag solitamente le proprie ceste di movimentazione. Oppure da anni si utilizzano tag RFID in frequenza LF (low frequency) per tracciare i capi di bestiame. Nell’ultimo periodo l’uso delle radiofrequenze ha cominciato ad essere implementato per avere una tracciabilità delle unità di produzione come per esempio per formaggi o prodotti di macellazione e per tracciare e identificare ogni unità di produzione come nel caso di vino e olio.
I vantaggi ottenibili dall’utilizzo del RFID sono ad appannaggio di entrambi i circuiti agroalimentari sopradescritti e in generale sono:
- Aumento efficienza di tutti i processi
- Tracciabilità-Rintracciabilità lungo la propria filiera
- Incremento velocità, accuratezza e sicurezza dei processi logistici
- Incremento misurabilità delle prestazioni, sia individuali che collettive
- Aumento visibilità del brand che investe nel futuro
Comunque sia in questi anni la tecnologia a radio frequenza ha dimostrato la sua efficacia e sostenibilità, quello che ancora manca per poter ottenere i benefici sopracitati, parlando di filiera agroalimentare a tutto tondo, è una sua maggiore diffusione permettendo di realizzare, nel rispetto del vincolo normativo, uno strumento per la condivisione di informazioni.
Altra caratteristica importante, se non fondamentale, delle radio frequenze è che queste permettono un ritorno sugli investimenti (ROI) vantaggioso, incrementando l’efficienza dei processi, garantendo l’autenticazione dell’origine dei prodotti alimentari, riducendo sprechi, ottimizzando i costi della logistica e aumentando la qualità dei beni al consumatore.