Potrebbe sembrare superfluo, ma ritengo utile effettuare alcune precisazioni sul tema:
quando RFID (Radio Frequency IDdentification)
oppure
quando EAS (Electronic Article Surveillance)
Il punto di partenza per la corretta scelta della tecnologia nasce dalla corretta analisi del fabbisogno. Innanzitutto non mescoliamo gli obiettivi, se ad esempio devo migliorare l’efficienza interna nella identificazione delle merci e automatizzare le fasi di ricevimento e/o di piking sicuramente la tecnologia da prendere in considerazione è l’RFId, se sono un punto vendita o una sala da gioco ed il problema principale riguarda il furto dei capi di abbigliamento o delle fiches dai tavoli di gioco la tecnologia più adatta è l’EAS.
Innanzitutto stiamo parlando di tecnologie completamente diverse, l’RFId dotato di un chip di silicio può portare informazioni pertanto se identificato può rispondere al lettore che lo ha chiamato fornendo delle appropriate informazioni; l’EAS elemento metallico non dotato di nessuna intelligenza si limita ad infastidire un campo elettromagnetico portando le barriere (dispositivi di controllo) a suonare.
Anche i costi sono completamente diversi se un elemento di antitaccheggio puo’ scendere anche a 20 centesimi un tag RFId parte da almeno 100 centesimi per poi crescere in modo esponenziale in funzione del proprio contenitore e della complessità del transponder.
A completamento segnalo che le letture di RFId sono decisamente più complesse delle letture di sistemi antitaccheggio, un RFId può essere con semplici interventi fazioni da parte di persone non letto e di conseguenza completamente invalidato se destinato ad un mero processo di antitaccheggio.
Concludendo, confermo la grande opportunità che un sistema RFId può rappresentare nella ricerca di efficienza dei processi o automazione degli stessi ma sicuramente non è la scelta più adatta ne per costo ne per efficienza se l’RFId viene scelto solo come sistema di antitaccheggio.