Che i metalli siano un problema per i tag RFId è ormai risaputo, indipendentemente dalla frequenza operativa che si sta considerando (vedi: tracciabilità in ambienti difficili).
Sono stati presentati da tempo prodotti sia HF che UHF capaci di alimentarsi e rispondere alle sollecitazioni di un reader (ovvero, in poche parole, funzionare) anche quando solidali a superfici metalliche; adesso si riesce a proporre anche qualcosa di molto più performante: il concetto di IN-METAL.
Con IN-METAL si intende una tecnologia capace di essere completamente immersa nel metallo. E’ una evoluzione del tag On-Metal poichè viene rivoluzionata la forma dell’antenna: ci sono alcuni vincoli di accoppiamento (lasciare Y millimetri di aria attorno al tag e non annegarlo per più di X decimi di millimetro) ma una volta rispettati si ottengono delle ottime caratteristiche di lettura, addirittura superiori al semplice tag in aria. Quest’ultima frase non deve stupire: quando un tag viene progettato per funzionare solidale al metallo vengono cambiati dei parametri operativi (area e forma dell’antenna) al fine di funzionare al meglio sul metallo: in aria le prestazioni è quindi giusto che calino.
Stiamo collaudando in questi giorni i tag della famiglia IN-METAL di Xerafy, ottenendo veramente ottime performance in termini di distanza di lettura ed affidabilità.
La famiglia di Tag IN-METAL di Xerafy. Le diverse aree occupate dal tag si riflettono in distanza di lettura: aumenta l’area e cresce il range.
Questi tag incorporano un chip Alien Technology UHF, EPC Class1, Gen2.