L’elemento fondamentale per la diffusione di una tecnologia è, senza ombra di dubbio, il costo. La tecnologia RFId non è da meno: sia il costo dei transponder che quello dei reader è in costante, sebbene non drammatica, discesa, rendendo il prezzo per ogni punto di lettura sempre più abbordabile e facendo crescere l’interesse per la tecnologia stessa.
Indiscutibilmente uno degli elementi di maggior interesse e di maggior prezzo è rappresentato dal gate RFId.
Il gate è costituito da un reader ad alta potenza e da un certo numero di antenne in grado di coprire l’area individuata dal portale: si tratta solitamente di un sistema importante, con un minimo di 4 antenne (2 per lato) multiplexate fra di loro. Il tempo dedicato ad ogni antenna multiplexata è un parametro del reader ma solitamente è pari a qualche decina/centinaia di millisecondi.
I laboratori di ricerca Impinj presentano nuove tecnologie per la costruzione di un gate: si tratta del sistema di antenne DLPA e di Autopilot
DLPA significa Dual Liner Phased Array e rappresenta una valida alternativa all’antenna polarizzata circolarmente. Si tratta di due antenne a polarizzazione lineare sfasate nello spazio di 90 gradi, in modo da creare un campo che scandisce lo spazio sia in maniera orizzontale che verticale. Come grazie all’ausilio di antenne a polarizzazione circolare, l’orientamento del transponder non è quindi importante ma a differenza di queste ultime, il rendimento (espresso in termini di guadagno di antenna) è maggiore, massimizzando quindi la potenza trasmessa verso i tag anche di qualche decibel.
Autopilot è un sistema brevettato da Impinj già lo scorso anno che permette, in un sistema a più antenne (esattamente come in un gate, ndr) di concentrare automaticamente l’attenzione verso l’antenna che riceve più risposte dai transponder. In questo modo la potenza emessa dal reader non è sprecata verso le aree dove non sono presenti dei tag da leggere mentre viene sfruttata nelle aree con una densità di popolazione alta. Se ogni antenna riceve un ammontare simile di risposte, il reader non preferirà nessuna direzione e diffonderà la medesima potenza.
Attenzione: questo non significa che le aree non popolate sono ignorate: vengono comandate con delle durate di irradiazione piccole. Questa tecnica viene più comunemente chiamata multiplexing adattativo.
Figura 1: La forma di xPortal: il portale di Impinj che presenta le due caratteristiche descritte.
Impinj lavora costantemente su nuove tecnologie al fine di rendere tecnologicamente più sicuri i sistemi RFId ma soprattutto a prezzi più accessibili. I nuovi portali sono in grado anche di essere alimentati via ethernet (PoE : Power-on-ethernet) sgravando l’installatore anche dei costi di infrastruttura per la tensione di rete o di acquisto di adattatori di tensione.